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In questo articolo leggiamo un ricordo di Nico di Orta dagli amici di Radio Mater

Caro Nico, la famiglia di Radio Mater ringrazia Dio per averti donato a noi. Con Alessandra, avete offerto la gioia della fede a tante sorelle e fratelli della famiglia di Radio Mater. Respiriamo l'abbraccio dell'incontro con Gesù Risorto tutti insieme.

 

 

Ho conosciuto Nico e Alessandra più di 20 anni fa, poco dopo il mio arrivo a San Giovanni Rotondo per mettermi al servizio dei frati nel settore delle comunicazioni sociali. Fui subito conquistato dal sorriso e dall’entusiasmo che entrambi manifestavano, segni evidenti della grande fede che illuminava la loro vita.

Ci incrociammo per la prima volta nella sede della redazione della rivista “Voce di Padre Pio”, che loro frequentavano abitualmente, da benefattori, ma soprattutto da amici di padre Gerardo Di Flumeri, vicepostulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Pio. Lo avevano conosciuto dopo l’episodio che li rese devoti del Cappuccino stimmatizzato: la comparsa di una macchia che aveva le sue sembianze sulla parete della loro abitazione, a Orta San Giulio, in provincia di Novara. I due coniugi lo ritennero subito un prodigio, mentre gli esperti consultati assicuravano che era un effetto dell’umidità destinato a scomparire asciugandosi. Il tempo diede torto agli esaminatori e ragione ai padroni di casa, che si affrettarono a comunicare l’accaduto a padre Gerardo, per poi rileggere l’insolito avvenimento come una chiamata a conoscere e a far conoscere la vita e soprattutto la spiritualità di Padre Pio. Trovarono uno strumento efficace di divulgazione nell’emittente Radio Mater, dove Nico riusciva a valorizzare la grande esperienza maturata in varie emittenti televisive del Piemonte e della Lombardia, mentre Alessandra si era ritagliata il ruolo di preziosa ed efficace “spalla”. Avevano chiamato il loro programma Padre Pio da Pietrelcina, crocifisso senza croce, prendendo il titolo “in prestito” dalla celebre biografia scritta da padre Fernando da Riese Pio X e avevano coinvolto nel loro apostolato radiofonico anche padre Gerardo Di Flumeri, che interveniva spesso nella trasmissione come ospite-esperto in collegamento da San Giovanni Rotondo.

Dopo la morte del vicepostulatore chiesero a me, in emergenza, di partecipare al loro programma. Ci trovammo bene e, nel giro di qualche mese, sono diventato non solo ospite fisso, ogni ultimo mercoledì del mese, ma quasi membro della grande famiglia di Radio Mater: ogni collegamento si apriva o si chiudeva immancabilmente con i saluti di o per don Mario e con i saluti di Nico e Alessandra per mia moglie e per le nostre figlie, fin da quando erano bambine.

Eravamo diventati amici, anche se non conoscevo il cognome né dell’uno né dell’altra. Ho appreso solo due giorni fa che lui si chiamava Domenico Guarnori e lei Alessandra Moroso. Per me sono stati sempre Nico di Orta e Alessandra.

Ricordo ancora con nitidezza la telefonata con cui Nico mi raccontò la morte di sua moglie, con la voce ancora rotta dall’emozione, subito dopo rivitalizzata dal pensiero che l’amore della sua vita aveva raggiunto Padre Pio nella beatitudine eterna. Il lutto e la solitudine non ebbero il sopravvento sulla fede, che consentì a Nico di continuare anche da solo l’apostolato di evangelizzazione dallo studio radiofonico allestito in una stanza di casa sua.

Ci siamo collegati per l’ultima volta martedì 28 gennaio, per registrare la trasmissione del giorno seguente, perché un programmato mio viaggio di lavoro a Roma mi impediva di intervenire in diretta. Era il solito Nico, sereno, entusiasta. Nulla faceva presagire quello che poi è avvenuto l’ 8 febbraio scorso.

Con la stessa fede con cui Nico ha accettato la morte dell’amata Alessandra, anche noi dobbiamo accettare la sua, certi che ora entrambi stanno godendo la piena felicità promessa da Gesù (cfr. Mt 25,34) e nella quale certamente li avrà accolti il loro e nostro padre, fratello e amico Pio da Pietrelcina.

 

Stefano Campanella

 

 

MESSAGGI DEDICATI AL NOSTRO CARO NICO:   CIAO E ARRIVEDERCI, CARO NICO. PREGA PER LA FAMIGLIA DI RADIOMATER!   GRAZIE!

 

AL CARO NICO VADA IL MIO RICORDO E IL MIO GRAZIE SINCERO X TUTTO CIO CHE CI HA DATO IN TUTTI QUESTI ANNI A R MATER. MIRELLA DI MI    -   ALESSIO E GIOVANNA DI FI.     -   EMILIA DI LODI.



Il dolore è l'esperienza che unisce tutti, prima o poi,in un modo o nell'altro. Nel dolore ,conosci la compagnia dell'amore di Dio.

Nel pianto non siamo soli: Lui è sempre con noi. Ciao Nico, ti ricorderemo sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere. Buon viaggio! Marta

 

Nico caro , che dispiacere!  Non ti abbiamo mai sentito dire sto male,  ho un dolore .  Niente di niente . Ci hai fatto ridere e sorridere,   sei stato una gioia per chi ti ha voluto e ti vuole bene . Grazie Nico.  Grazie. Una carezza alla Mamma da noi quaggiù sulla terra . Nico prega insieme a don Mario perché radio Mater non debba essere chiusa. . Grazie Nico 

Un bacio ad Alessandra, Alessandro ecc.... Vi voglio bene . Ciao “Angelo Nico “, tu avevi  tanto amore per l’ angelo custode!  Amen. Amen      Erminia da Firenze .

 

 

Nico sarà sempre nei nostri cuori , adesso il Signore lo ha accolto nella Sua gloria. Io ho un ricordo di lui: una coroncina che ho vinto tanti anni fa in una sua trasmissione.

 

 

Cari amici di Radio Mater,ho appreso anch'io adesso della dipartita del caro Nico. Ho avuto il privilegio di conoscerlo, sara' sempre nel mio cuore con il caro Peppino e il caro Don Mario. Affettuose condoglianze da Londra a tutta la grande famiglia di Radio Mater. Grazie. Gianni

 

 Siamo rimasti sbalorditi  per questa notizia inattesa della morte di Nico. L’avevamo sentito il giorno prima nella trasmissione Mezzogiorno e dintorni……Ora il nostro Nico ,ha raggiunto la sua cara Alessandra ,Don Mario , il suo San Padre Pio e tutti gli altri amici e amiche di radio mater .

 

 

Per NICO e tutti i nostri cari in cielo :

..........QUANDO PIU' NON SAREMO ........

Saremo pioggia che scende dal cielo ,saremo erba che cresce nel prato ....

Quando  più non saremo ......

Saremo nocciolo della ciliegia , saremo legna che brucia nel fuoco.

Quando più non saremo .....

Saremo pane appena sfornato ,saremo nuvola nel cielo stellato .

Se qualcuno si ricorderà di noi .........Quando più non saremo ,vorrà dire .....

CHE SAREMO STATI .  

Sarete tutti nei nostri cuori e ........Quando Dio vorrà, ci rivedremo lassù e sarà festa grande !!! 

Salutiamo tutti, con la nostra Apollonia che oggi festeggia il suo onomastico, un abbraccio a Domenico di Broni e Domenico da Firenze . Ciao dal vostro Quartetto . 

 

 

Caro Nico riposa in pace!  Grazie ..la corona che stringo tutte le sere me l'avevi mandata tu con altri regali ... Grazie di tutto riposa in pace.Paolo di Alessandria



CIAO NICO , TI ABBIAMO SEMPRE VOLUTO TANTO BENE ! SEI STATO SPLENDIDO CON TUTTI QUELLI CHE HANNO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERTI.  MIRELLA.

 

 

Buonpomeriggio,un ricordo per il caro Nico nella preghiera.  Un abbraccio Tiziana

 

 

 

In questo articolo leggiamo un ricordo di Nico di Orta dagli amici di Radio Mater

L’omaggio dei cardinali al Papa e la preghiera della gente

A Santa Maria Maggiore

 
Oggi pomeriggio la processione dei porporati, riuniti nelle Congregazioni generali in vista del Conclave, per visitare la tomba di Francesco e celebrare i secondi Vespri, presieduti dal cardinale Makrickas. Oltre 20 mila persone in fila da questa mattina per "salutare" il Pontefice, pregare davanti alla sua lapide e consegnare omaggi floreali, tra loro la "signora coi fiori gialli", Carmela Mancuso, in lacrime davanti alla scritta Franciscus
 

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“Gli ho voluto bene, per me è un santo”. Carmelina Mancuso, la donna calabrese che il mondo ha conosciuto come “la signora coi fiori gialli” alla quale il Papa ha dedicato le sue poche parole il 23 marzo, giorno delle dimissioni dal Gemelli, piange davanti alla tomba di Papa Francesco a Santa Maria Maggiore. In una bustina di cartone tiene un nuovo bouquet – tutto giallo, appunto – ed è in coda con migliaia di altre persone in fila fino al sagrato della Basilica sul Colle Esquilino. Oltre 20 mila dall’apertura al pubblico di stamattina alle 7, secondo le stime.

In mezzo alla litania continua di "no foto", “no stop here, please” da parte della sicurezza, per Carmela viene fatta un’eccezione e viene fatta passare avanti al cordone, come tante volte è stato fatto durante le udienze generali del mercoledì quando il Papa la vedeva apparire in Piazza San Pietro o in Aula Paolo VI e allargava le braccia esclamando: “Eccola!”. Cammina lentamente, Carmelina, posa i fiori di lato e, con la mano sulla bocca, piange mentre contempla la luce soffusa che illumina la croce del Buon Pastore e si riflette sulla scritta incisa nel marmo Franciscus.

 

Carmelina in preghiera davanti alla tomba di Papa Francesco   (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

 

Insieme in preghiera

Il Papa che lei è stata una delle ultime a riuscire a salutare fuori dalla Basilica di San Pietro, il giorno di Pasqua, nel giro in papamobile, atto conclusivo della vita di Jorge Mario Bergoglio, è sepolto da ieri lì: sotto quel marmo di provenienza ligure, in uno spazio bianco che restituisce una visione asciutta e minimalista, abbellito, sotto i due gradini, da una lunga composizione di rose bianche e gialle, insieme a decorazioni di verde e piccole margherite. “Posso stare un pochetto qui?”, domanda la signora coi fiori gialli, unendosi ai Vespri che gli oltre 110 cardinali riuniti a Roma hanno celebrato questo pomeriggio nella Basilica liberiana. Hanno deciso nella Congregazione generale di venerdì scorso di organizzare un momento di preghiera ‘fuori programma’ per rendere omaggio al Papa.

Oggi pomeriggio sono arrivati prima delle 16 a Santa Maria Maggiore, partendo coi pullmini dal piazzale dell’Aula Paolo VI. Flash dei fotografi, riprese delle telecamere, clic degli smartphone della lunga coda di fedeli (tra cui alcuni ragazzi del Giubileo degli Adolescenti) dispiegati per tutto il sagrato hanno accompagnato il loro passaggio attraverso la Porta Santa in processione fino alla tomba del Pontefice.

 

La processione alla tomba del Papa

Prima di loro, ha vissuto un momento privato il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete emerito della Basilica, colui che accompagnò l’allora neo eletto Papa Francesco nella sua prima visita a Santa Maria Maggiore all’indomani dell’elezione. Poi uno ad uno o a gruppetti da tre i porporati si sono fermati dinanzi al sepolcro. Alcuni sono rimasti in preghiera per qualche minuto, recitando un’Ave Maria, altri hanno fatto il segno della Croce o scattato una foto, chi ha potuto si è inginocchiato per pochi istanti. Tutti si sono ritrovati poi nella Cappella Paolina, accanto alla tomba, sotto lo sguardo della Salus Populi Romani che per 126 volte ha visto Francesco, in ginocchio i primi tempi e in sedia a rotelle gli ultimi anni, dirle “grazie” per un viaggio apostolico da compiere o compiuto con successo, per un’operazione medica andata bene, per un semplice saluto.

 

I cardinali riuniti a Santa Maria Maggiore per i Vespri   (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

 

Davanti alla Salus Populi Romani

Con lo sguardo rivolto verso l’icona che la tradizione vuole sia stata dipinta da San Luca, i cardinali hanno pregato insieme e in silenzio. Ordinatamente hanno varcato il cancello e superato i tre gradini per poi disporsi nella navata centrale e pregare i Secondi Vespri presieduti dal cardinale arciprete coadiutore, Rolandas Makrickas. Dietro di loro si sono aggiunti gruppi di fedeli. Il flusso continuo di visitatori, intanto, non si è mai interrotto (come non si è interrotta la fila dinanzi ai confessionali) e i telefonini, puntati prima sulla tomba, si sono spostati su questa distesa di zucchetti color porpora intenti a cantare i salmi.

Le preghiere sono state recitate in diverse lingue da diversi sacerdoti. Si è pregato per Papa Francesco perché “il Signore Risorto lo accolga nella dimora della luce e della pace”. Il tutto è durato poco più di mezz’ora. I cardinali, hanno poi lasciato la Basilica che questa sera per i fedeli resterà aperta fino alle 22. Oggi una serata di riposo, domani una nuova congregazione generale per preparare il Conclave che eleggerà il 267.mo Pontefice della Chiesa universale.

 

L'omaggio alla tomba del Pontefice   (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

 

 

(FONTE: https://www.vaticannews.va/)

L’omaggio dei cardinali al Papa e la preghiera della gente

Tra le Braccia del Padre

Papa Francesco (1936-2025)

 

La mattina di lunedì 21 aprile 2025, Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre. Il decesso è avvenuto nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta. Il cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha annunciato con dolore la morte del Pontefice con queste parole: "Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla Casa del Padre.

La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

A seguito della comunicazione dell’avvenuto decesso del Pontefice Francesco, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis il cardinale Farrell ha presieduto il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Prenderanno parte al rito il decano del Collegio Cardinalizio, i familiari del Pontefice, il direttore e il vice direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano.

(Vatican News)

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